Io e Stefi ci conoscevamo da una vita. Anche se i nostri caratteri erano diversi avevamo un’intesa sessuale davvero forte. Lei sapeva farmi godere come non mai e io a farle sentire il vero piacere del sesso. Aveva usato proprio queste parole. Si perché Stefi da diversi anni faceva la escort a Torino. Aveva iniziato quasi per gioco, creando un profilo sul sito di incontri www.piuincontri.com e diventando in breve una delle più cercate e cliccate in zona, con tanti clienti per così dire “affezionati” tra cui c’ero anche io. Era conosciuta e rinomata, ma anche fuori città era molto richiesta. Io uno scapestrato musicista Jazz che passava il tempo da solo. Quando eravamo insieme, però, facevamo crollare i palazzi.
Stavamo facendo sesso sul divano di casa mia. Stefi ansimava furiosa. Mi piaceva quando mi stava sopra perché vedevo le sue tette grosse e sode muoversi a ritmo e mi veniva da strizzarglielile per bene. Stefi aumentò il ritmo e venne urlando di godimento, ma continuò a cavalcarmi come una vera dominatrice fino a quando non raggiunsi anche io l’orgasmo. Eravamo trombamici da ormai un paio di anni. Lei non voleva fidanzarsi per via del fatto che era una escort e io mi adattavo perché con lei stavo bene.
Si coricò sul divano nuda e fradicia di sudore accendendosi una sigaretta. La guardai ammirandone la bellezza. Era snella e alta, due tette da far girare la testa e una bocca a cuore capace di farti tornare subito pronto all’azione.
“E se facessimo un gioco?”- disse divertita.
“Che gioco?” – Chiesi conoscevo molto bene le sue fantasie.
Stefi era scatenata, spregiudicata e iperattiva. Il mio esatto opposto. Ad essere sinceri mi chiedevo spesso perché continuasse a vedersi con me. Lei diceva che le piacevo così com’ero.
“Potremmo andare fuori a cena, poi a ballare.” – non c’era un locale a Torino che non conoscesse.
“Ok” – dissi poco convinto.
Stefi si infilò un cortissimo vestito, indossò il suo impermeabile beige e disse – “ok, allora andiamo”
Uscimmo così, lei non indossava le mutandine. Mi portò in un ristorantino intimo. Disse che ci veniva spesso. Ci accomodammo ad un tavolo appartato, la tovaglia ampia e lunga ci copriva le gambe. Sentii Stefi prendermelo in mano e portarsi la mia tra le gambe già bagnate.
“Toccala” – sussurrò all’orecchio.
Iniziai a sudare freddo, ma l’accontentai. Esplorai il suo inguine, le aprii le labbra con l’indice e il pollice e la penetrai. Gemette.
Sei uno sporcaccione! – rise.
Arrivò il cameriere a prendere le ordinazioni. Stefi, disinvolta ordinava da mangiare chiedendomi pareri e nel mentre continuava a masturbarmi con sempre più forza. Io stavo al gioco, anche se con difficoltà. Quando se ne fu andato Stefi prese il tovagliolo e lo buttò sotto il tavolo.
“Me lo raccogli, per favore?”
Eseguii con il cuore che batteva a mille. La trovai con le gambe spalancate completamente bagnata. D’istinto immersi la testa là in mezzo e iniziai a leccare con gusto.
“Ecco” – dissi appoggiando il tovagliolo sul tavolo quando riemersi.
“Gustoso l’antipasto?” – scoppiò a ridere.
Avere per trombamica Stefi era così, non sapevi mai cosa aveva in serbo per te.
Per questo tra tutti gli annunci di sesso a Torino, cerco sempre lei, di cui non mi stancherò mai!